Dopo qualche mese di indebolimento, la domanda di mutui per surroga è tornata a farsi sentire in maniera piuttosto vivace nel mercato creditizio italiano, tanto che la sua quota sul totale delle richieste è risalita dall’8% della scorsa estate al 24% dell’ultima rilevazione della Bussola Mutui CRIF, evidentemente trainata dai mutuatari che desiderano bloccare il forte aumento della rata del proprio mutuo a tasso variabile, in un contesto di crescita dell’Euribor.

Come sono cambiati i tassi

A ben vedere l’evoluzione dei tassi degli ultimi mesi, c’è poco di cui valga la pena stupirsi. L’indice Euribor 3 mesi ha infatti aumentato il suo valore medio dall’1,43% di ottobre al 2,23% di dicembre, mentre nello stesso periodo l’indice IRS a 20 anni è diminuito dal 2,96% al 2,57%. Insomma, il differenziale tra il parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile e quello dei mutui a tasso fisso è sceso in un trimestre da 153 punti base a 34 punti base.

L’evoluzione, ricordiamo, non deve sorprendere. L’Euribor è infatti un indice che segue da molto vicino la politica monetaria della Banca Centrale Europea e i rialzi attesi sul tasso BCE nei prossimi mesi. L’andamento dei tassi IRS incorpora invece una visione di lungo termine sulla politica monetaria, che il mercato sta interpretando in maniera più morbida di quanto precedentemente previsto.

Lo sviluppo appena accennato ha portato i mutui a tasso fisso a recuperare una quota di mercato pari al 72% delle richieste, e la surroga a occupare circa un quarto del totale delle richieste. La domanda di mutuo con finalità surroga è attesa in ulteriore rafforzamento nei prossimi trimestri, considerate le aspettative di continuo aumento degli indici Euribor.

Quanto costa un mutuo oggi

La Bussola Mutui CRIF ci propone inoltre una serie di valutazioni piuttosto interessati per stimare il costo di un mutuo oggi.

Prendendo ad esempio in considerazione un mutuo a tasso fisso per acquistare casa di durata pari a 20 anni, di importo pari a 140.000 euro e valore immobile di 220.000 euro, da parte di un richiedente di 35 anni, il miglior tasso finito è pari al 3,12%, con una rata mensile di 785 euro. Se invece si desidera optare per un mutuo a tasso variabile, allora il tasso migliore di partenza è del 2,56%, con rata mensile di 746  euro.

Ne deriva che la differenza tra le rate è di 39 euro a beneficio della rata variabile: un gap piuttosto ridotto che dovrà tenere in considerazione il fatto che ci sono aspettative di crescita degli indici Euribor nel corso del 2023, che potrebbero scoraggiare ulteriormente la scelta di un mutuo a tasso variabile, in preferenza di un più sicuro mutuo a tasso fisso.

Se ti affidi a noi, la nostra società di credito offre un tasso fisso che al momento non ha concorrenza sul mercato. A pari condizioni dell’esempio sopra citato, per un mutuo di 20 anni di durata, per un importo pari a 140.000 euro e un valore immobile di 220.000 euro, se il richiedente ci sceglie può rilevare un tasso finito pari al 2,99% e una rata mensile fissa di 775.74 euro.

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